MOSTRE

DeVoti

Etruschi

  • DATA
    Fino al 1° aprile 2024
  • SEDE ESPOSITIVA
    Museo Civico
    Modena – Palazzo dei Musei – Largo Porta Sant’Agostino, 337
  • LINK

Statue, busti, volti, parti del corpo: sono gli ex-voto che i devoti Etruschi di Veio offrirono in dono alle divinità cui si erano affidati. La varietà delle raffigurazioni si ritrova nel più ampio panorama degli oggetti devozionali, doni dal forte valore simbolico, che accompagnano da millenni e a ogni latitudine il rapporto fra l’uomo e le entità alle quali viene attribuita la capacità di mutare la sorte.

La raccolta di ex-voto provenienti dalla città di Veio è giunta in Museo nel 1894 dove è stata esposta fino agli anni ‘80 del Novecento. Oggi, viene riscoperta grazie a un progetto di ricerca che, anche attraverso avanzate tecniche di analisi, aggiunge nuovi dati alle conoscenze precedenti.

L’allestimento nella Sala dell’Archeologia rimanda alla museologia ottocentesca intrecciandola con elementi contemporanei per mettere in scena gli oggetti devozionali della raccolta.
Un suggestivo video mapping restituisce ai volti degli offerenti il cromatismo individuato nelle analisi eseguite dal Laboratorio DI.AR con le più avanzate tecniche multispettrali, realizzate per la prima volta su terrecotte votive etrusche, e si inserisce nel solco di quel rapporto fra cultura, arte e digitale che ha portato Modena a diventare Città creativa Unesco per le Media Arts.
L’installazione realizzata da Delumen affianca un approccio filologico ad uno di libera interpretazione. Da un lato la proiezione video restituisce alle teste votive le loro colorazioni originali, a partire dagli esemplari su cui si conservano tracce di policromia. Dall’altro, anche attraverso suoni e flebili voci, ci collega segretamente nello spazio e nel tempo ai desideri e alle aspirazioni più intime delle donne e degli uomini di questo antico passato.

I differenti linguaggi, frutto di sinergie fra diverse discipline e competenze, offrono al pubblico un’esperienza di scoperta e conoscenza.

 

(Foto di Paolo Terzi, Rosario Santimone, Elena Roveda)