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Annuncio del sindaco Muzzarelli e dell’assessore Bortolamasi al “Tavolo della crescita”. “Candidatura in prospettiva di ripartenza post Covid. Cultura come fattore di sviluppo”
 

Modena si candida a diventare Città creativa Unesco 2021 per le “Media arts”, con la possibilità così di entrare a far parte di una rete di quasi 200 città nel mondo che si caratterizzano, anche in chiave promozionale, per l’eccellenza in settori culturali. Il percorso di candidatura è stato presentato dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dall’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi al “Tavolo per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” promosso dal Comune di Modena con le associazioni economiche e sociali. All’incontro, che si è svolto in teleconferenza venerdì 18 dicembre, il percorso è stato annunciato nell’ottica di una opportunità per il rilancio della Cultura dopo la grave crisi che ha investito il settore e la città con la pandemia. L’iniziativa, che coinvolgerà il Comune e i principali attori che si occupano di cultura in città, infatti, potrà essere uno degli strumenti che si attiveranno per promuovere il rilancio di Modena dopo l’emergenza sanitaria.

Bortolamasi, in particolare, ha sottolineato che la candidatura “rappresenta una sfida della città e per la città, nella prospettiva di una ripartenza post Covid nel 2021 anche grazie alla cultura come fattore di crescita, occupazione, lavoro. Con un processo – ha spiegato l’assessore – che vuole rafforzare il brand Modena sottolineandone la natura di città aperta e fertile per i giovani, che mantiene salde le sue radici manifatturiere, ma guarda al futuro anche come città creativa, dove cultura e tecnologia dialogano, grazie a una rete che cresce di attori qualificati coinvolti: dagli istituti culturali a Unimore, Fmav, Ago, Ert, Art- ER, Teatro Comunale, Fondazione di Modena, Gallerie Estensi, Fondazione Brodolini, Fondazione San Carlo, soggetti pubblici e privati, associazioni e protagonisti della scena culturale”.

La candidatura di Modena come Città creativa Unesco 2021 è la prima di una città italiana nel ‘cluster’ delle Media arts, nel segno di una realtà che investe sui nuovi linguaggi – digitale e tecnologie – applicati ai linguaggi culturali. Tra i progetti, Clap (Cultural Lab Platforming) per l’innovazione delle industrie creative e culturali con piattaforme digitali e innovazione delle industrie audiovisive, in collaborazione fra Centro interdipartimentale Digital Humanities Unimore, Laboratorio Aperto e Comune; la digitalizzazione del Museo della Figurina, “Il Dondolo” casa editrice civica digitale, l’Opera streaming del Teatro Comunale Pavarotti, l’utilizzo di social e new media da parte di biblioteche, musei e Centro musica e altre esperienze. In una città che, anche per le grandi trasformazioni urbane che ha messo in cantiere, ha individuato nella cultura un filo rosso fondamentale.

L’iter di candidatura si avvale della guida di Vittorio Salmoni, coordinatore del Network Città creative Unesco italiane. Salmoni è incaricato di definire le linee strategiche della candidatura e il programma di attività di Modena Creativa, avviando relazioni internazionali con città della rete e soggetti istituzionali di rappresentanza come le ambasciate, oltre a programmare attività di promozione e comunicazione della candidatura presso sedi nazionali e internazionali.

I primi passi del percorso sono consistiti in una mappatura dell’esistente con schede inviate a tutti gli attori locali per far emergere i progetti più importanti. Nell’immediato futuro si formalizzerà la rete dei soggetti coinvolti anche attraverso la condivisione di un protocollo, si costituirà con loro un “Comitato promotore”, e si lancerà un avviso pubblico per l’ideazione di un logo,

Il Network delle Città Creative è un programma Unesco attivo dal 2004, che coinvolge una rete di 180 città, di 72 paesi dei cinque continenti. L’obiettivo del Network è promuovere la conoscenza, la cooperazione e i progetti tra le città che hanno identificato nella cultura e nella creatività i propulsori del loro sviluppo. Le parole d’ordine sono collaborazione, condivisione di conoscenze e buone pratiche, confronto, progettazione, valorizzazione del patrimonio culturale immateriale. Attraverso il Network, in sette aree corrispondenti ad altrettanti settori cultural – Musica, Letteratura, Artigianato e Arti e Tradizioni Popolari, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema – le città possono valorizzare le proprie esperienze e capacità sui mercati nazionali e internazionali.